Una performance che porta la concezione maschilista della donna a una tale esasperazione da arrivare al limite della propria vita!
Brividi
Sul palcoscenico di un vecchio teatro, in un intreccio di amori impossibili, il riscatto di una libertà compresa forse troppo tardi.
All’ombra del Brindellone
NEWS!!! Da poco in tutte le librerie! NEWS!!!
E’ una storia “con gli occhi al cielo”, che prende avvio dalla famosa eclisse del ’61 per concludersi nuovamente nello spazio profondo, con l’allunaggio del ’69. Un piccolo diario di formazione che vede crescere questo ragazzino tra mini-eventi della vita di quartiere, immerso in una varietà di vicende scolastiche, scene familiari e ragazzate assortite, sullo sfondo dei grandi momenti sportivi e degli accadimenti che in quel decennio stavano facendo la Storia. Una miscela di sollecitazioni che hanno modellato un’intera generazione, compreso naturalmente il sottoscritto.
Il libro è un nostalgico tuffo nel passato, senz’altro di più facile assonanza con i vissuti di chi è stato a sua volta un ragazzo degli anni ’60. Tuttavia, come “All’ombra del Brindellone” mostra di frequente, ho sempre amato guardare lontano: mi piace pensare che, allo stesso modo, qualche giovane curioso possa trovarci un’opportunità di sbirciare fra eventi ancora ben vivi e insieme perduti da tempo.
I dialoghi tra i protagonisti dei vari episodi che compongono il racconto sono in vernacolo, mio personale atto d’amore per Firenze. Mi ero ripromesso di rendere omaggio alla città e al suo linguaggio, cercando di restituire con freschezza non solo certe vivaci espressioni, alcune delle quali tendono oggi a cadere in disuso, ma anche il sarcasmo e l’ironia che come fiorentini, come toscani, ci contraddistinguono.
Ciò non scoraggi tuttavia chi frequenta altri dialetti: pensato principalmente per i fiorentini e i toscani in genere, il testo potrà essere facilmente goduto da chiunque grazie alle spiegazioni in nota.
La danzatrice dal ventaglio nero
Fiaba araba in due atti
Nell’atmosfera magica e misteriosa di un oriente ancora immerso nelle proprie tradizioni, fra i profumi dell’hammam e le sensuali danze delle odalische, si intreccia la tragica vicenda di Rashida e di Khaled. Riuscirà il perverso sultano a piegare gli ardori della schiavo ribelle che vuole come sua sposa la vergine Rashida, profanando una delle regole più rigide dell’harem?
Sarà il destino, dall’alto della sua cinica neutralità, ad usare lo strumento dell’inganno e l’arma dell’apparenza, a decretare la fine di un amore impossibile ed a lasciare sul campo una sola, amara e inconsolabile vincitrice.
Le perdute parole
Testo onirico di teatro/danza in tre atti con traduzione in inglese.